Decreto rinnovabili 2018: le ultime modifiche agli incentivi per gli impianti FER
Dopo esser stato inviato dal Ministero dello Sviluppo economico a quello dell’Ambiente per l’ok ufficiale, il testo del decreto rinnovabili 2018 è pronto, in attesa di passare nelle mani degli stakeholders per gli ultimi commenti. Nella sua forma finale il provvedimento prevede lo slittamento delle date d’apertura dei bandi: non si comincerà più il 30 novembre 2018, bensì il 31 gennaio 2019, andando di conseguenza a modificare tutto il calendario. Alle gare potranno partecipare anche “aggregati costituiti da più impianti”: da oltre 20 kW di potenza unitaria e complessivamente da meno di 1 MW per l’iscrizione ai registri e da 20-500 kW di potenza unitaria e complessiva oltre il MW per le aste.
Altra novità importante sono i 700 MW di contingente messi a disposizione per un nuovo gruppo di progetti nell’ambito dell’iscrizione ai registri: il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto. Come si legge nel decreto rinnovabili 2018, nel gruppo (A-2) rientrano gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 1 MW i cui moduli “sono installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”. L’area totale dei pannelli non deve, però, essere superiore a quella della copertura rimossa. Per queste installazioni la bozza del DM FER prevede una piccola aggiunta anche sul fronte incentivi introducendo un premio di 0,012 euro per kWh, che va a sommarsi alle tariffe incentivanti previste, riportate nell’allegato 1 del DM, le quali oscillano fra 0,11 €/kWh e 0,07 €/kWh, a seconda della potenza dell’impianto. Il risultato è una potenziale tariffa incentivante pari a un massimo di 0,122 € per kWh.
Altre modifiche riguardano gli impianti eolici e fotovoltaici (gruppo A) il contingente di potenza è stato alzato da 580 MW a 650 MW. Solo per le installazioni eoliche è prevista una decurtazione del 10% della tariffa di riferimento in caso di utilizzo di componenti rigenerati. Per gli impianti idroelettrici, geotermici e a biogas (gruppo B) il contingente è stato ridotto da 140 MW a 70 MW mentre per impianti oggetto di rifacimento totale o parziale (gruppo C), facenti parte del gruppo A o B il contingente rimane stabile a 70 MW.
Per quanto riguarda le aste, il contingente dedicato a idroelettrico, geotermico e biogas (Gruppo B) è stato ridotto da 245 MW a 140 MW, mentre per il Gruppo A (fotovoltaico ed eolico) sono messi a disposizione 4.800 MW e per il Gruppo C (rifacimenti) 490 MW.
La nuova bozza del decreto rinnovabili 2018 cerca anche favorire l’applicazione dei contratti di lungo termine (PPA) per l’approvvigionamento di energia rinnovabile nella pubblica amministrazione. Per questo motivo richiede la stesura di un decreto interministeriale che definisca specifiche misure e procedure dedicate agli acquisti di PA e alle gare Consip.
Secondo le ultime indiscrezioni, infine, il Ministero dell’Ambiente avrebbe inserito le proprie correzioni alla bozza del decreto rinnovabili 2018, chiedendo l’eliminazione degli incentivi dedicati al mini-idroelettrico e al biogas da discarica.
Leggi qui la bozza del Decreto Rinnovabili 2018.
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